mercoledì 25 aprile 2007

Quei bordolesi in terra padovana: i rossi dei Colli Euganei

Angelo Peretti
I monti che somigliano a monti, i colli che somigliano a colli. Era così che mia figlia, allora piccolotta, definiva i Colli Euganei quando cominciammo a bazzicarci a provar ristoranti: erano i tempi in cui collaboravo con la guida dell’Espresso, allora diretta da Edoardo Raspelli, e a mandarmi in missione mangereccia in lungo e in largo per il Veneto era Giovanni Bravi, gran bella forchetta. E ricordiamo ancora con piacere, in famiglia, l’incontro col pollo fritto del Sasso, a Teolo.
Somigliano a monti, i Colli Euganei, perché davvero sembrano i colli come li disegnano i bambini: appuntiti, come delle V rovesciate. Memoria delle loro primordiali origini vulcaniche. Ed è terra vulcanica effettivamente, questa, ed è anche zona termale. Ed è verde, tutelata a parco. E per me, che ne son ghiotto, c’è anche il ricordo di tutte le giuggiole che maturano ad Arquà Petrarca. E forse con questo riferimento poco aulico offenderò la memoria del sommo erudito che riesiedeva in quella cittadella che ne ha preso il nome, ma che volete: quando son mature al punto giusto, son poesia pur’esse, le buone giuggiole.
Ci sono tornato più volte negli ultimi anni sui Colli Euganei per via dell’olio, che pure si fa su quelle terre. E quest’è un sintomo del clima che dir mite è forse poco, perché d’estate qui fa caldo davvero, e sembra talvolta d’essere non già su degli alti sbuffi di terra e lava che s’alzano dalla pianura a due passi dalla fascia alpina, ma ben più giù lungo la penisola.
Ed ora ecco che mi son trovato invece a dedicare una serata intiera al vino. Ché è proprio il vino l’orgoglio attuale di quei colli.
Me ne son procurato una decina. Per tentare di farmi un’opinione d’assieme. Tutti rossi di stampo bordolese: cabernet e merlot a dominare. E l’impressione è che la zona sia cresciuta bene assai e ci sia tanta mano in vigna e in cantina. Insomma: si lavora alla grande. E si fan vini di vitigno e di tecnica come pochi altri nella macroregione nordestina. Che poi siano anche vini di terroir non lo so dire: conosco troppo poco la zona, il contesto, l’insieme. Unico tratto in comune che ci ho per ora trovato è l’esser vini del caldo, e questo non solo nella torrida annata del 2003 (che qualche problema mi sembra cominci proprio qui e là a darlo alle bottiglie che ne son figlie), ma anche in quella tribolata del 2002 delle piogge e della grandine e in quella più umana del 2004.
Dieci ne ho aperte di bottiglie, e le descrivo qui di seguito nell’ordine esatto d’assaggio, e dunque non in graduatoria di personale merito.
Propongo di ciascun vino tre valutazioni, per farsi una miglior idea. La prima graduatoria è quella del classico voto centesimale, che esprime un’opinione - la mia, personalissima - sul valore del vino in sé, come materia e frutto e tannino eccetera. La seconda è l’indice di piacevolezza, in decimi, che esprime appunto il piacere complessivo offerto dalla bottiglia (10 significa che ne apriresti immediatamente un'altra, 5 che non lo versereste neanche per far dispetto): aggiungo che è frutto della media del mio voto e di quello d’altri otto compagni di bevuta (esperti) che han tastato con me. La terza è la consueta scala dei miei pur’essi personalissimi faccini, che dicono quanto a me e a me soltanto quel vino abbia intrigato nella beva, a prescinder da tutto.
Aggiungo: bottiglie provate alla cieca.
Ordunque, si cominci.
Colli Euganei Cabernet Sauvignon Costa 04 Borin Il naso ha il piccolo frutto un po' acidulo e un pelo di vegetalità (poi uscirà il peperone verde) che contrasta col frutto. Ma c'è pure qualche vena pepata e un leggero tono fumé. La bocca è calda, sul frutto e sulla spezia pepata anch'essa. Cenni di vinosità e ricordi di visciola. Non ha grande lunghezza, ma non è male. Peccato finisca un po' amaro.
75/100
Indice di piacevolezza: 7,667
Un faccino :-)
Colli Euganei Rosso Rusta 04 Fattoria Monte Fasolo Chiuso all’olfatto, sembra però avere sotto tanta di quella materia fruttata (fruttone maturo) che prima o poi uscirà. E una vena minerale e leggero il cenno di peperone. E anche una venatura balsamica. Gran bella bocca, poi, densa e materica, con un tannino ben composto e integrato col frutto. E venature di tabacco. Manca forse un pelo nella lunghezza, ma è decisamente interessante con quella sua densità.
84/100
Indice di piacevolezza: 7,667
Due faccini sulla fiducia :-) :-)
Colli Euganei Cabernet Sauvignon Ireneo 04 Giordano Emo Capodilista Gran bel naso di frutta sotto spirito e sciroppo di amarene e visciola e spezia fine (cannella soprattutto) e fiori macerati e freschi e geranio appassito e frutto appassito pur’esso e noce. Bocca altrettanta intrigante e complessa. Ha frutto succoso perfettamente integrato col tannino, che è ben espresso, modulato, avvolgente. Vino fascinoso ed elegante e ricco di corpo e di bella lunghezza, davvero bella. Ed ha sul finale una vena di cacao. Buono, buono.
90/100
Indice di piacevolezza: 8,667
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Colli Euganei Cabernet Podere le Tavole 04 Fattoria Monte Fasolo Naso crudo e vegetale, tanto vegetale. Pepe. Chiuso: stenta a concedersi. In bocca aggredisce quasi col suo tannino. Vino giovanissimo, ancora tutto da esprimere. Frutto concentrato, compresso sotto la trama tannica. Ma c'è spezia e materia. Chissà quando si darà in pienezza.
80/100
Indice di piacevolezza: 8,056
Niente faccini, per ora: troppo presto
Colli Euganei Rosso Calaone 04 Cà Orologio Colorone ancora più denso degli altri, che già sono pieni di colore. Naso ridotto, che si ostina a non concedere il frutto, epperò vena di mineralità intrigante. La bocca ha tanta, tanta, tanta materia. Denso, densissimo. Gran frutto, polposo e grasso e potentissimo e masticabile. Trama tannica fittissima, che rinnova l'idea d’estrema giovinezza. Certo, non è esattamente il mio stile, ma ragazzi che gran lavoro che c'è dietro a questo vino! E si fa dunque apprezzare.
87/100
Indice di piacevolezza: 7,833
Due lieti faccini :-) :-)
Colli Euganei Merlot Sassonero Villa Alessi 03 Cà Lustra Oh, che peccato che la bottiglia sapesse di tappo! Perché, nonostante il difetto, c’è tanto frutto che è lì che vuol uscir fuori dal bicchiere. Se lo trovate in giro, potrebb’essere un gran bel bere. Davvero.
Colli Euganei Rosso Passacaglia 03 Vignale di Cecilia Bel frutto e bella mineralità al naso. Note di liquirizia e di fiore appassito. Toni lievemente vanigliati. Ha vene però direi ossidative: può essere che la bottiglia non sia tra le più felici. Frutto stramaturo: il caldo del 2003 si sente. In bocca è denso, fruttatissimo. Un po' dolce magari, d’una dolcezza decadente, e questo lo penalizza. Per taluni del gruppo in maniera drastica, per altri assai meno.
80/100
Indice di piacevolezza: 7,056
Comunque rischio i due faccini :-) :-)
Colli Euganei Rosso Gemola 03 Vignalta Naso ancora molto vegetale, però sotto c'è il frutto (parecchio) che quasi gioca a nascondino e quindi prima o poi verrà fuori e ti stupirà. Ritrosia pura. Ma la bocca è buona, da merlot ben fatto. Ha frutto e vegetalità e bel tannino morbido e grazia ed eleganza. Ed ha bevibilità, anche, nonostante l'annata. Un gioiellino in divenire. Da bere più avanti, e credo con soddisfazione.
85/100
Indice di piacevolezza: 8,167
Già adesso due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Colli Euganei Cabernet Girapoggio Villa Alessi 02 Cà Lustra Naso chiuso, ridotto. Ed anche la bocca è ostica, e ostica assai. Ma c'è frutto denso e polposo e beva lunga e spezia. Ah, se si aprisse, che cosa potrebbe essere!
85/100
Indice di piacevolezza: 7,556
Niente faccini, per ora: troppo presto
Colli Euganei Rosso Riserva Vigna Cecilia di Baone 02 Il Filò delle Vigne Naso ancora chiuso, ma è sul frutto. E il frutto è lì sotto che avanza e uscirà. E poi la bocca è densa e polposa ed ha tannino ancora verde ed ha lunghezza ed ha materia tanta, tanta davvero. Non è il mio stile, ma chi ama i rossi che giocano le carte della densità, ci troverà soddisfazione futura.
85/100
Indice di piacevolezza: 7,833
Niente faccini anche qui: è presto.

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