martedì 6 novembre 2007

Quelle duecentomila bollicine di montagna

Angelo Peretti
Oh, sì sì: non fanno mica solo bianchi aromatici e rossi nerboruti e schiave scattanti, dalle parti del Südtirol. Fanno anche le bollicine. D’alta quota: le vigne sopra i seicento metri d’altitudine, sennò niente spumantizzazione. Poche bottiglie: duecentomila l’anno, appena, quando va bene. E vi dirò di più: son buone. Certo, mica tutte della stessa bontà, ed è naturale che ci sia scala di valori, sennò sarebbe preoccupante standardizzazione. Ma ce n’è qualcuna che merita alla grande, e comunque nessuna è indegna del primo e del secondo calice magari. E quasi tutte han prezzi abbordabili.
Fors’è proprio per questa faccenda dell’altura che mi son piaciute: intendo che così, in quota, l’uva può maturare a lungo, rispetto all’altre zone spumantiste, senza però perdere di freschezza. E insomma si raccoglie mica verde. Quanto alle varietà, son le solite: chardonnay, pinot nero, pinot bianco.
Ho avuto modo d’avvicinarle, le bolle di montagna, fuori sede (loro), a Verona, dove l’associazione dei sei spumantisti (sei in tutto) altoatesini si sono presentati, «perché – ha detto Josef Reiterer, leggi Arunda Vivaldi, che fa metodo classico a 1200 metri d’altitudine, opperbacco, e ha look da professore pazzerello di Ritorno al futuro – vogliamo far promozione dei nostri vini, ma anche fare gli ambasciatori della nostra zona». E dei sei che fan bollicine, erano presenti in cinque, ché il sesto, Von Braunbach, non ne ha neanche abbastanza per sé, figurarsi portarle in giro. E dunque c’erano, oltre al Reiterer - che da solo fa grosso modo il cinquanta per cento delle bottiglie champenois style complessive - anche Haderburg, Lorenz Martini, la Cantina Produttori San Paolo, che ha acquisito la Kössler, e Kettmeir.
Ora, ecco produttori e vini, quelli che ho assaggiato. E se per caso avete in mente di fare una gita in Alto Adige, be’, magari prendetevene nota.

Alto Adige Extra Brut Arunda Vivaldi Ha bel naso elegante tra il fiore e il frutto bianco. E in bocca è bello secco. Eppure anche cremoso. E denso. Ed ha insomma struttura. E lunghezza sulle note di fruttino. E vena sottile, sotto, di fieno secco. Gran bella mano, credete: vino intrigante.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

Alto Adige Cuvèe Marianna Arunda Vivaldi Il vino Josef Reiterer l’ha dedicato alla moglie Marianna. Ed è un bell’omaggio. Ché quest’è bolla elegantissima e aristocratica, direi. Che s’avvia classicamente con la crosta di pane e poi vira sul piccolo frutto, su finissime venature tropicali. E in bocca fonde tensione e snellezza, profondità e caratterino nervoso. E c’è frutto, tanto, nel lungo finale. Ed è da bere e ribere. Chardonnay in legno, pinot nero in acciaio.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

Alto Adige Brut Haderburg Nata nel ‘77 ai Pochi di Salorno, l'azienda diretta da Alois Ochsenreiter s’è votata da qualche anno all’assoluto credo della biodinamica. E fa bolle d’un cert’impegno. Come questo brut che è potentissimo e fruttato assai e denso e ha finale perfino balsamico-officinale. Ha bella persistenza. E insomma lo riberrei, anche questo qui, proprio volentieri. Chardonnay per l’85%, il resto pinot nero.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

Alto Adige Pas Dosé 2002 Haderburg Ecco, quando dicevo che Haderburg ha vini d’impegno, mi riferivo soprattutto a questo qui, il millesimato. Che certo non è mica di facile approccio, ma pretende quasi impegno, e devi aspettare un po’ che s’apra, e allora ecco che gusti i frutti antichi del bosco, la nespola magari, stramatura. E c’è nocciola. Ed è teso, affilato come una lama. E ha tanta personalità; da mettere su piatti impegnativi.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

Alto Adige Comitissa Brut Riserva 2002 Lorenz Martini Altro bel vino. Altra prima scelta, se così posso dire. Metà chardonnay, metà pinot nero, quaranta mesi sui lieviti. Secco. D’una florealità estiva, di montagna, appunto. Bocca perfino balsamica, resinosa. Carbonica minuta. Cremosità. E alla lunga il frutto bianco si fa considerevole. Buonissimo.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

Alto Adige Praeclarus Noblesse Riserva 2000 Kössler Se non ho mal capito, la Cantina Produttori San Paolo ha acquisito due anni fa l’azienda vitivinicola Kössler (1878 la nascita), lasciando però integri il marchio e l’esperienza spumantistica, che verrà magari riorientata. Si sappia che ora ha bolle easy to drink, che giocano sulla morbidezza, e quest’è infatti morbido parecchio e floreale.
Un lieto faccino e quasi due :-)

Alto Adige Brut Kettmeir Sulle colline di Caldaro. Da lì vengono il pinot bianco (metà della cuvée) e chardonnay e pinot nero, tutti in acciaio. Ha frutto giallo in bell’evidenza. E quasi rusticheggia. E in bocca - ha consistenza - ecco emergere qualche vena verde, che t’invita magari a stappare altre bottiglie dopo ulteriore affinamento. Epperò è un buon aperitivo.
Un lieto faccino e quasi due :-)

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