domenica 28 ottobre 2007

Dieci Groppelli per me, ma non posson bastare

Angelo Peretti
Sì, lo capisco, il titolo è proprio una ciofèca, stavolta. Ma, vedete, mi sono appena comprato tutta la discografia del Battisti Lucio, e me l’ascolto in macchina (sarà che mi son fatto nostalgico, che volete). E insomma, questa m’è venuta in mente, di canzoni: «Dieci ragazze per me, posson bastare». E siccome qui di seguito recensisco una diecina di Groppello di Valtènesi, come avevo promesso (promesso?) la settimana passata, ecco che il dieci ha fatto da catalizzatore. E poi c’è che questi che andrò a illustrare sono sì vini che per me - ora - vanno bene, e che ho bevuto volentieri dalla prima estate a qui, ma che non posson bastare. Nel senso che anche questi hanno ancora spazio per migliorare e puntare con decisione più in alto. E che comunque m’attendo un’ulteriore crescita di tutta la zona, ché altre aziende hanno blasone e storia e vigna. E insomma, coraggio: l’ora è quella giusta: l’ho detto e lo ripeto che mi pare si stia per spiccare il volo, sulla riva lombarda del Garda.
A proposito del Battisti. Quella lì delle dieci ragazze, non è certo una delle sue più belle. Quella che ho proprio ficcata in testa, di suo (un tormentone, per me, che va avanti da un paio d’anni, e ne ho comprato anche le versione incise da altri: molto bella quella dei La Crus) è «E penso a te». E ce n’è molte altre che mi danno i brividi. Per esempio «Io vorrei... Non vorrei... Ma se vuoi» (avete sentito come la canta anche l’Antonella Ruggiero?). E «Il nostro caro Angelo?». Mi ci riconosco in quel «ma schiavo non sarà mai». Vabbé: divagazioni.
Torno al Groppello. Qui sotto racconto dunque dei dieci che ho scelto, che però non esauriscono il panorama rossista della Valtènesi. Ché lì il groppello (uva) va anche a finire in uvaggio (ahimé: tecnica obsoleta) o cuvée (evviva: qui sì che ci siamo) con altre varietà (barbera, marzemino, sangiovese) per il Garda Classico Rosso (o Riviera del Garda Bresciano o Garda Bresciano, ché di denominazioni se ne sono stratificate troppe). Eppoi finisce anche in vinificazioni che direi sperimentali, col rebo, per esempio, ed altro, in table wines o in igt del Benaco Bresciano. Ma ho scelto di raccontare stavolta solo di bottiglie che in etichetta riportano la dizione monocultivar: Groppello. D’altri rossi, magari, parlerò più in là (a proposito: col groppello si fa anche il Chiaretto, rosato)
Ora, i vini, finalmente. Metto il doppio punteggio, centesimale e in faccini. Centesimale per dire del vino in quanto a materia, contenuto. Faccini per dire della piacevolezza mia personale di bevuta.
L’ordine è alfabetico, per produttore.

Garda Classico Groppello Colombaio 2006 Cascina La Pertica Groppello beverino, sì, epperò con un bel po’ di personalità. Ed è bell’azienda, questa Cascina La Pertica: la portaerei di casa è il rosso Le Zalte, ripetutamente tribicchierato. Ha, questo Colombaio, naso intrigantissimo: frutta matura, noce moscata, canfora. Bocca su toni fruttati evoluti, maturi, morbidi. Con la spezia in grande rilievo. E il tannino marcato ma non aggressivo. E sotto, costante e invitante, il frutto macerato.
86/100 - tre lieti faccini :-) :-) :-)

Riviera del Garda Bresciano Gropèl 2004 Comincioli Il Gropèl di Gianfranco Comincoli è una sorta di work in progess, di vino in continua evoluzione di stile, contrassegnando come nessun altro la ricerca continua del sindaco-vignaiolo di Puegnago. Ha naso un po’ chiuso, ma sotto c'è frutto macerato. Bocca calda, tannica, ampia, possente. E ancora molto frutto (ed anche ciliegia sotto spirito). C'è speziatura. E buona lunghezza.
85/100 - due lieti faccini :-) :-)

Riviera del Garda Bresciano Sulèr 2003 Comincioli Comincioli quando fa vino ed olio non sta lì a guardar le mezze misure. Dire che è estremo è poco, e quest’è il suo pregio, ma anche - me lo si perdoni - il limite. Ché a volte è la finezza ad andarci di mezzo, e dunque occorrerà meglio focalizzare, ma so che Gianfranco ci sta molto lavorando. Detto questo, ecco il Sulèr, Groppello d’appassimento lungo, da sempre. Il naso è un po’ compresso, ma sotto c’è tanto, tanto frutto maturissimo. La bocca è grassa, concentrata, potente, fruttatissima, tannicissima.
86/100 - due lieti faccini :-) :-)

Garda Classico Groppello Castelline 2006 Costaripa Il Groppello più piccolo, se così si può dire, di Costaripa. E m’ha lasciato in pensiero, ché non sembrava quasi neppure Groppello dell’ultima annata, con quella sua pacatezza di già quasi aristocratica. Naso da fragolona matura e prugna. Leggera speziatura. In bocca, bel tessuto tannico, vellulato. Ed è ancora sul frutto, maturo assai. Ed ha spezia e lunghezza.
84/100 - due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

Garda Classico Groppello Maim 2004 Costaripa Così elegante un Groppello non l’avevo mai trovato prima. Màim è acronimo: sta per Mattia e Imer. Di cognome fanno Vezzola. Il primo è il general manager di Bellavista, in Franciacorta. Enologo dell’anno per la mia guida, Gambero & Slow. Costaripa è la vigna gardesana, di famiglia. Il vino ha naso da frutto rosso appassito e surmaturo. C’è fragolona e confettura di mirtillo. Spezia. La bocca conferma il frutto macerato, ma ha slancio e beva e succosità. E c’è tannino bene esposto, ma senz’aggressività. Austero e vibrante insieme.
88/100 - tre lieti faccini :-) :-) :-)

Garda Bresciano Groppello Mogrì 2006 Sergio Delai Quando Sergio avrà vinto le ultime sue titubanze e si sarà reso conto davvero di quel che vale, be’, aspettatevi cose notevoli. Il suo Fronsàga è di già bel rosso. Questo Groppello gli sta a ruota. Naso di canfora e frutto macerato e vena speziata. Bocca ampia sul frutto, magari per ora un po' chiuso dalla nota tannica. Ha, di più, buona e speziatura. Anche qui, valurazione fiduciosa.
80/100 - due lieti faccini :-) :-)

Garda Bresciano Groppello 2005 Leali di Monteacuto L’Antonio è una gigante buono. A vedergli le mani ti fa paura, grandi come una vanga. Ma è uomo mite, quasi timido. E fa vino in garage, ché ha casa piccola e ormai non ci sta più (ma la cantina nuova è nell’aria). Fa vini che hanno carattere. E questo Groppello lo conferma. Naso fruttato di frutta rosso molto matura. Bocca tannica, potente, calda, speziata, pepata. Buona lunghezza. Potenza ma anche freschezza. Da provare, da bere. Se poi in futuro aumenterà l’eleganza...
85/100 - due lieti faccini :-) :-)

Garda Classico Groppello 2005 Le Chiusure Oh, che Alessandro Luzzago faccia dei bei rossi a Portìs (leggi Portese, comune di San felice del Benaco) l’ho già detto parlando qualche tempo fa del suo Malborghetto (rebo, merlot e poca barbera). Ma ci ha anche un piacevole Groppello. Naso sul frutto. Bocca idem, con note di pepe e tannino magari ancora abbastanza verde, il che mi fa dire che durerà, questo rosso. Vino un po' rustico, dunque, ma fresco e bevibile. Lo promuovo sulla fiducia.
80/100 - due lieti faccini :-) :-)

Garda Classico Groppello Riserva Arzane 2003 Pasini San Giovanni In attesa di (ri)provare il 2004, bevuto in versione provvisora, ho ritastato il 2003 dell’Arzane. E confermo quanto scrissi tempo fa, recensendolo. Una sorta di prototipo del Groppello che mira all’opulenza di frutto. Figlio del 2003, ha fruttone surmaturo, ma non cotto: ciliegia, marasca, fragolona. E sotto una sottile vena erbacea alpestre.
84/100 - due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

Garda Classico Groppello Balosse 2003 Zuliani Balòsse in bresciano vuol dir fuori di testa, pazzerello. Se non peggio. Ma le terre Balòsse sono anche un lembo di Valtènesi. Una scie di torbiera dove c’è canneto ed orchidea ed olivo e vigna insieme. Stranissima zona. Ci cavano, gli Zuliani, un crû di Groppello. Che ha naso intrigante, su toni decadenti di frutto e sottobosco (fungo secco, muschio perfino). La bocca ha frutto piacevole e rotondo. Buona beva, eppure anche tannino ben definito. Continua questa nota di frutta evoluta, accompagnata da sentori boschivi. Bella lunghezza e tannicità.
84/100 - due lieti faccini :-) :-)

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