Angelo Peretti
Chi è già pensione se la goda. Gli altri forse non la vedranno mai: dicono che i conti pubblici son messi così male che...
Vabbé: io non la prendo. Sta di fatto che se siete in pensione o state per andarci, be’, avete bell’e pronto un nuovo mestiere: produrre vino. Anzi, fare nientepopodimeno che: Amarone, Valpolicella, Barolo e Chianti. Spendendo quattro soldi. Già, perché 16 litri di Amarone vi costeranno appena 110,35 dollari, che vuol dire 6,90 dollari al litro, ovverosia 5,17 dollari la bottiglia (che com’è noto è in genere da 0,75). Bel colpo.
Ah, non va certo peggio col Barolo: 102,61 dollari per 16 litri, e cioè appena 4,81 alla bottiglia. Altro che balle.
Mi prendete per matto? Colpa vostra che non navigate sufficientemente su internet. Perché altrimenti avreste potuto incontrare le mirabolanti offerte di Smith’s Winemaking, azienda della città di Kelowna. E adesso non ditemi che non sapete dov’è Kelowna. Ve lo dico io, che navigo on line e uso Google: è dalle parti della Okanagan Valley, in British Columbia, Canada. «A dynamic city in the southern interior of British Columbia»: così la descrive il sito www.city.kelowna.bc.ca. Tanto dinamica che lì si fa il vino in scatola: basta comprare i pratici wine making kits di Smith’s Winemaking, appunto, absolutely the finest quality wine at the most economical price, in assoluto i più fini vini di qualità al prezzo più economico. Pofferbacco.
Poco importa che il vino in questione sia italiano, francese, tedesco, californiano, cileno, australiano. Do it yourself, fatelo da voi è la regola. Pochi dollari e il gioco è fatto.
Il sito introduce la visita grosso modo così: «Benvenuti al magnifico mondo del vino fatto in casa. Se cercate un’idea per la pensione, non dovete più affannarvi, fare vino è il perfetto hobby del pensionato. Potete realizzare il vostro vino e berlo quand’è pronto per una frazione del costo che paghereste andando in un negozio di alcolici. Ed è un prodotto che non ha virtualmente alcuna aggiunta chimica a differenza dei generi commerciali che comprate oggi». Un affarone.
Come funziona? Basta portarsi a casa una delle tante scatole messe in vendita sul sito internet www.smithswinemaking.com e seguire le istruzioni. «I vostri costi iniziali per fare il vino in casa – spiega il sito – consistono nell’attrezzatura, che può essere acquistata in un una pratica confezione da 75 dollari; questa attrezzatura può essere usata più e più volte per i vostri wine making kits. Come ulteriore passo, un filtro elettrico da circa 150 dollari può essere utile, ma solo il 25 per cento circa del vino fatto in casa comporta la filtratura, e la maggior parte degli hobbysti che usano i wine making kits preferiscono non filtrare il loro vino, perché ritengono che questo riduca il sapore». Capito.
Dunque, mettiamo di aver comprato il nostro wine making kit da 110,35 dollari per farci questi benedetti 16 litri di Amarone. Adesso è tempo d’agire. Si fa così: «I passi per fare il vino sono facili e tutti i wine making kits hanno istruzioni dettagliate. Generalmente quel che dovete aspettarvi di dover fare è 1) versare il vostro wine making kit in un ampio secchio e aggiungere i lieviti per attivare la fermentazione 2) dopo la prima fermentazione trasferire il vino in una damigiana 3) aspettare poche settimane e poi fermare la fermentazione e aggiungere gli ingredienti per chiarificare il vostro vino 4) lasciar depositare il vino e imbottigliare. Fare il vostro vino può richiedere da quattro a dieci settimane, dipende dalla qualità del wine making kit».
Tutto qui. Dieci settimane al massimo e avrete i vostri 16 litri di Amarone o di Barolo. E adesso chi glielo va a dire ai Dal Forno, ai Quintarelli, agli Allegrini, ai Giacosa, ai Conterno eccetera eccetera che ci mettono anni? Sveglia, ragazzi: che ci vuole? Comprate anche voi il vostro bel kit, e altro che botti e barrique.
Direte: è uno scherzo. Macché, è tutto serio. Tant’è che la pagina di vendita del wine making kit Celebration, quello che serve a farsi il presunto Amarone in casa, spiega che il vino viene «dalle tre varietà della Valpolicella Corvina, Rondinella e Molinara, solo dai migliori grappoli d’uva». Insomma, chi compra la scatoletta magica è proprio convinto di farsi l’Amarone Amarone, quello vero, valpolicellese.
A proposito di rossi veronesi. Tra i kit canadesi ce n’è uno che permette di fare il Valpolicella: 64,68 dollari per 8 litri, e così costa di più perfino dell’Amarone. Roba che se lo sanno i produttori veneti, sai che rivoluzioni di listino che vengono fuori. Un ripasso rischia di costarti un occhio della testa.
Il Chianti? Per il kit da 16 litrozzi sborsate 90,99 dollari, mentre ne pagate 65,60 per la scatola da 8 litri. Va a sapere come funzionano i conti. Supervalutato il Frascati: 60,88 dollari per 8 litri: mi sa che i produttori della doc umbro-laziale devono ripensare al posizionamento di mercato di là dell’oceano.
E adesso vi preoccupate se l’Unione europea permette che si invecchino artificialmente i vini mettendoci dentro i trucioli? Ma signori miei, siete arretrati. Navigate più spesso internet, e scoprirete che i miracoli sono possibili. E che per veder trasformare l’acqua in vino non occorre presenziare a pranzi di nozze dalle parti di Cana nel mentre passa di lì un Signore con la S maiuscola. Nossignori: basta una gita a Kelowna, Canada. O un clic su un sito web. La rete sì che li fa i miracoli!
A proposito: qualcuno ha mica trovato un sito che spieghi come si fa a camminare sulle acque? Sapete, io abito dalle parti di un lago e farebbe comodo. Del resto, anche a Kelowna mi pare abbiano il loro lago. Non si sa mai.
lunedì 24 luglio 2006
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